Gestione grandi patrimoni

“La potenza è nulla senza controllo”.

L’errore più tipico e al contempo più grave di chi possiede un numero significativo di immobili, o anche solo pochi edifici di grande valore, è quello di credere che il primo impegno debba essere quello di “stargli dietro”, ossia di averne cura.

Il famoso slogan sembra calzante, ma un immobile, homen nomen, è un oggetto ben fermo, non certo un’autovettura: il controllo – che comunque è davvero fondamentale – si concentra sugli oggetti, che immancabilmente gli sfuggiranno, perché sono l’obbiettivo sbagliato del nostro controllo.

Il nostro controllo deve essere rivolto verso le informazioni. Da questo controllo dipendono le decisioni. Queste ultime muovono alle azioni, che hanno come complemento oggetto i nostri immobili. “Io ristrutturo… Io riparo… Io demolisco… Io vendo… Io affitto…” è l’ottimizzazione di queste azioni, in coerenza con i propri scopi, che determina aver cura del proprio patrimonio immobiliare. Confondere questo agire con il vero controllo significa prendere delle decisioni sulla base dell’urgenza o del caso, senza programmaticità e senza neppure i giusti dati di partenza: queste azioni si rivelano quindi spessissimo sbagliate o quantomeno inefficienti, tempisticamente inopportune, più costose di quanto avrebbero dovuto essere.

Viviamo nell’epoca dell’informazione, ormai è un concetto assodato, quasi banale. Però spesso non vogliamo confrontarci con i risvolti pratici di questo dato di fatto. Nella gestione immobiliare io adotto un approccio basato proprio sul controllo dell’informazione come atto primario e fondamentale di ogni altro e che ho riassunto metodologicamente in questo schema.

Processo metodico

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Raccolta delle informazioni
Starting point temporale di tutto il processo: la raccolta di tutte le informazioni è il primo e fondamentale passo da intraprendere. Si va dalla storia dell’edificio, alle pratiche edilizie che lo hanno coinvolto; dai dati finanziari e fiscali ai rilievi 2D/3D; dai sopralluoghi de visu al contesto urbanistico.
Gestione delle informazioni

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E’ il nucleo di tutto il procsso: tutte le informazioni vanno catalogate e informatizzate, in modo da essere rapidamente disponibile sempre e a tutti i soggetti deputati a usufruirne. Questo step consente anche analisi puntuali specifiche per ogni edificio, ma anche generali dell’intero patrimonio.

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Definizione degli obbiettivi
Può sembrare strano posizionare in una fase intermedia questo momento, ma al di là di vaghi obbiettivi generici (rendimento, conservazione), è impossibile o sciocco delineare un concreto piano imprenditoriale senza avere la completa e minuziosa conoscenza dei propri asset e quindi senza detenere il saldo controllo delle informazioni necessarie: sia positive sia negative.
Routine decisionale

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Basandosi sulle informazioni raccolte ed organizzate, i dati elaborati con queste ed i propri obbiettivi specifici, si può sia stabilire una roadmap di azioni programmate, sia intervenire d’urgenza durante gli inevitabili imprevisti con la sicurezza intrinseca di chi ha il massimo controllo del proprio ambiente.

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Routine di intervento
Il momento dell’azione è importante: una ristrutturazione eseguita male, una locazione non ben impostata sappiamo essere problemi spesso costosi o stressanti. Abbiamo qui visualizzato che non è quello fondamentale: che è necessario detenere i prerequisiti per intraprendere ogni azione con la massima chance di successo.
Verifiche periodiche

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Le verifiche da programmare sono di tre tipi:
1. Aggiornamento continuo della base dati;
2. Verifica della corretta esecuzione di ogni intervento;
3. Verifica della corrispondenza dei risultati complessivi ai propri obbiettivi.